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My Work Tells My Story #5 MARISA ALBANESE




dirartecontemporanea2.0 Gallery

MY WORK TELLS MY STORY
I tell myself in a work
Project and ideation of Angelo Marino
d2.0-box
May / October 2018

#5 MARISA ALBANESE



dirartecontemporanea2.0 Gallery
MY WORK TELLS MY STORY
Mi racconto in un’opera
Progetto ed ideazione di Angelo Marino
d2.0-box
Maggio/Ottobre 2018
#5
Dopo la pausa estiva riprende il 15 di Settembre il programma/progetto My Work Tells My Story con il 5° appuntamento in cui
Enzo Battarra incontra MARISA ALBANESE. L’opera che l’artista ha scelto di presentare per questa occasione, il ciclo
"I Giardinieri", è nucleo di un progetto che si concretizzò nella sua personale "Fuori dal giardino", ospitata tra il novembre
2014 e il gennaio 2015 al Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes di Napoli. Con una tecnica da lei elaborata e battezzata
“paperlines”, dove l’immagine appare dislocata rispetto alle comuni attese e dove l’osservatore è costretto a muoversi per
coglierne l’esatto profilo, l’artista vuole rendere omaggio ad alcune figure che nel corso del tempo hanno scelto di vivere la
propria vita adoperandosi per il bene comune, hanno saputo cambiare punto di vista, hanno scelto di mettersi in gioco divenendo
dei metaforici “giardinieri” che, curando il proprio giardino, in realtà hanno saputo rendere la terra di tutti un posto migliore.

Breve nota biografica:
Marisa Albanese vive e lavora a Napoli dove, dopo essersi diplomata all’Accademia di Belle Arti di Napoli si è laureata in Lettere Moderne all’Università “Federico II”. Da alcuni anni si dedica anche alla didattica sperimentale e realizza progetti e workshop con gruppi di ragazzi che vivono in aree a rischio. La poetica di Marisa Albanese, da sempre legata a temi quali la stratificazione, dislocazione dello sguardo, i flussi di energia, gli spostamenti degli uomini e il movimento delle idee su geografie che sono fisiche ma soprattutto interiori, si è da qualche anno incentrata sulla “questione” immigrazione e sulle domande e le tensioni che la presenza dell’“altro” produce nelle nostre culture e nella nostra società. Temi evidenti anche nelle sue più recenti installazioni tra le quali "Le storie del vento", "Mare chiuso" e il ciclo "Corpus Comune", strutturate in un comporsi di sculture, videoproiezioni e disegni, come nella sua installazione Site-specific, "Una delle storie" realizzata per il T.A.NA. Terranova Arte Natura 2018 o nei suoi workshop con persone migranti sull’Isola di Lampedusa e negli Hot spot della Campania che hanno portato alla realizzazione del volume "Quaderno di Lampedusa" (postmedia books, 2018). Tra le sue ultime personali ricordiamo "Sentieri di mani", (Palazzo Poli, Istituto Centrale per la Grafica, Roma); "Le storie del vento", (Studio Trisorio, Napoli); "Doble Cel", (Centro per l’arte Contemporanea Casal Solleric, Palma de Maiorca); "Fuori dal Giardino", (Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes, Napoli); "Cosa ferma le altalene?", (Studio d’arte contemporanea Casagrande, Roma); "Spyholes & Grand Tour 2.0", a cura di Achille Bonito Oliva e Lòrànd Hegyi, (Museo Nazionale di Capodimonte, Napoli). Sue opere sono nelle maggiori collezioni private italiane ed estere e in numerose istituzioni pubbliche anche della sua città, tra queste, il Museo MADRE, il Museo Nazionale di Capodimonte, il Museo del ’900 a Castel Sant’Elmo, il Pio Monte della Misericordia e la Metropolitana dell’Arte (stazione “Quattro Giornate”). Galleria di riferimento: Studio Trisorio, Napoli.

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"My Work Tells My Story", ovvero "Mi racconto in un'opera", è un ciclo di sette incontri con altrettante protagoniste della scena artistica nazionale e internazionale che hanno scelto di vivere nel vulcanico territorio campano. Un sabato, un'artista, un'opera. Il d2.0-box, lo spazio fisico della dirartecontemporanea2.0Gallery di Caserta, ospiterà in sette appuntamenti un'unica opera, una pièce unique, e sarà il critico d'arte Enzo Battarra a incontrare di volta in volta l'artista, in un dialogo che sarà soprattutto il racconto di sé, la propria storia, la favola realizzata di un attraversamento del mondo dell'arte. Le sette artiste sono Marisa Albanese, Chiara Coccorese, Maria Adele Del Vecchio, Raffaela Mariniello, Daniela Morante, Gloria Pastore e Rosy Rox. Sarà un viaggio all'interno dei linguaggi artistici femminili in sette tappe, in sette stazioni. E il tutto avverrà nella città della Reggia, all'ombra del monumento vanvitelliano, che è un simbolo e un'icona della potenza espressiva napoletana e campana in genere, della fertile creatività meridionale. Le sette donne, dinanzi all'opera che avranno scelto per meglio rappresentare la loro vita artistica, saranno sette regine che narreranno la loro storia personale in un'intervista-confessione al critico Enzo Battarra, spesso loro compagno di strada fin dagli inizi del percorso. Ne nascerà un resoconto sui movimenti artistici, sugli obiettivi raggiunti e sulle aspirazioni della ricerca visiva in Campania, visti e interpretati dalla parte delle donne. Le date e gli orari: Chiara Coccorese il 26 maggio ore 19:30, Daniela Morante il 9 giugno ore 20:00, Gloria Pastore il 23 giugno ore 20:00, Maria Adele Del Vecchio il 7 luglio ore 20:00, Marisa Albanese il 15 settembre ore 20:00, Rosy Rox il 29 settembre ore 19:30 e Raffaela Mariniello il 13 ottobre ore 19:30.

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